Matteo Galbignani nuovo Ceo di Seri-Art: l’intervista

Dal ruolo di Sales & marketing manager a quello di Ceo: è un’evoluzione naturale e di valore quella di Matteo Galbignani alla guida di Seri-Art. Matteo, 42 anni, da alcune settimane è infatti il nuovo Amministratore delegato della nostra azienda. Succede al padre Valter, che ha fondato Seri-Art nel 1966 e al cui fianco è cresciuto, in un lungo percorso avviato quando era bambino e che lo ha condotto oggi al vertice dell’azienda. Ecco l’intervista al nuovo Ceo, nel segno della tradizione e dell’innovazione.

Matteo, come si è sviluppato l’iter e cosa ha rappresentato diventare Ceo?

“Assumere il ruolo di Ceo è stato un passo importante, discusso e concordato di recente. Dopo 15 anni di lavoro in azienda, è sembrato un passaggio naturale, in linea col progetto che mio padre ha sempre avuto in mente. Essere Ceo comporta molte responsabilità e doveri, ma costituisce anche un’opportunità per portare avanti l’impresa con i valori e la passione che mio padre ha instillato fin dall’inizio, quasi sei decenni fa”.

Ci racconti in breve il suo percorso professionale.

“Ho fatto la prima esperienza nel 2008, dopo la laurea in Scienze dell’economia e gestione aziendale all’Università di Parma. Prima di entrare in azienda ho lavorato in una società di consulenza per acquisire esperienza esterna; poi nel 2009 Seri-Art è diventato il mio luogo di lavoro… e non solo. Sono stati 15 anni estremamente molto formativi”.

Quali aspetti dell’azienda creata da tuo padre vuoi mantenere?

“Sin dal primo giorno ho cercato di muovermi con attenzione e discrezione, cercando di trovare il mio posto con dedizione e riguardo per i ruoli già esistenti. La sfida principale è stata farmi apprezzare dai collaboratori non solo come ‘il figlio del capo’, ma come una figura in grado di apportare un valore aggiunto. Ci sono alcuni valori fondamentali, come la passione e il rispetto, che Valter mi ha trasmesso e che intendo mantenere”.

Non si potrà prescindere nemmeno dall’innovazione.

“Assolutamente: è importante continuare a innovare, nel solco di un percorso avviato con profitto e soddisfazione. Negli ultimi anni, per esempio, abbiamo investito in nuove tecnologie come la stampa digitale di grande formato, nell’aggiornamento dei macchinari nel reparto di serigrafia industriale e nel conseguimento della certificazione Iso 9001. Questa è la strada che voglio proseguire, per migliorare sempre più la qualità del processo e il controllo di gestione”.

Dove immagina Seri-Art tra 5 o 10 anni?

“Nel breve termine, vedo Seri-Art concentrata su due fronti principali: il miglioramento del processo di qualità e controllo di gestione, per essere pronti ad accogliere clienti che richiedono standard qualitativi elevati, e l’attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale. Stiamo anche lavorando sull’internazionalizzazione, portando i nostri servizi serigrafici in Paesi come Francia, Spagna e Inghilterra, e consolidando la presenza in Germania, dove già generiamo circa il 25% del nostro fatturato”.

Quali sfide pensa di dover affrontare nel tuo nuovo ruolo?

“La sfida principale sarà quella di far comprendere a tutti che innovazione e miglioramento della qualità sono percorsi necessari per mantenere il controllo e garantire il successo dell’azienda”.

Come pensa di trovare l’equilibrio tra innovazione e tradizione?

“Siamo una realtà di piccole dimensioni e, quindi, la versatilità è fondamentale. Credo che non sarà troppo difficile mantenere i valori tradizionali di Seri-Art mentre inseriamo nuove tecnologie. La vera sfida, comunque, sarà far capire ai nostri collaboratori che questo equilibrio è possibile, perché il cambiamento mentale è sempre il più difficile da accettare”.

Cosa cambierà nella cultura aziendale sotto la sua guida?

“Come ho già detto, passione e dedizione rimangono i pilastri della nostra cultura. Tuttavia, vorrei promuovere maggiormente la cultura della delega. Credo fermamente che delegare sia uno strumento potente per la crescita dell’azienda: permette di sviluppare le competenze delle persone, aumentare la produttività e favorire l’innovazione”.

Come si sente riguardo alle responsabilità di guidare l’azienda di famiglia?

“Mi sento onorato di poter guidare la realtà che mio padre ha costruito. Valter, comunque, diventerà presidente di Seri-Art”.

Cosa vorrebbe dire ai dipendenti in questo momento di cambiamento?

“Molti dei nostri collaboratori mi conoscono da quando ero bambino e venivo in azienda per i lavoretti estivi. Riscontrare oggi che abbiamo costruito un rapporto di rispetto reciproco è per me un successo. Voglio rassicurare tutti sul fatto che Seri-Art continuerà a portare avanti e sviluppare i valori che ci hanno resi una realtà rispettata nel mercato serigrafico, dopo oltre 55 anni di attività”.