La contabilità in Seri-Art: intervista a Stefania Visigalli

Stefania, raccontaci il tuo ingresso in Seri-Art. Come e quando è avvenuto?
Il mio arrivo in Seri-Art avvenne nel maggio del 2011: un annuncio sul giornale locale rendeva noto che l’azienda stava cercando un’impiegata amministrativa per sostituire una signora prossima alla pensione.
A pensarci, fa un po’ strano che siano già passati dieci anni: sono trascorsi molto in fretta!

C’è un aspetto poco noto o particolare del tuo ruolo in azienda? 
Il mio ruolo è legato alle mansioni amministrative: fatture, redazione del bilancio, inserimento dati. Sembrerebbe un’attività monotona e priva di grandi sorprese, ma in realtà ci sono aspetti che cambiano ogni giorno: dalle normative agli strumenti ai nuovi clienti fino alle tipologie di fatturazione che si evolvono rapidamente:  dobbiamo quindi stare al passo con i cambiamenti, questo rende il mio lavoro tutt’altro che monotono.

Che cosa ti appassiona, del tuo lavoro?
Ho da sempre una passione per i numeri e ho sempre preferito la matematica alla discipline umanistiche. Nel mio lavoro posso mettere a frutto questa passione ogni giorno.
 

E com’è lavorare in un’azienda come Seri-Art?
Per me è quasi come lavorare in una famiglia: fin dal mio arrivo ho trovato un ambiente sereno e accogliente. La mia esperienza professionale precedente era legata a un settore molto diverso, quello dell’agricoltura, pertanto all’inizio fu necessario studiare gli strumenti e le procedure amministrative legate alla serigrafia e alla stampa digitale, ma c’è stata sempre comprensione e grande collaborazione da parte dei colleghi e Signori Galbignani. Siamo un’azienda con una dimensione che ci consente ancora di conoscerci tutti di persona e di intrattenere buoni rapporti professionali e umani: credo che questo sia un altro aspetto che aggiunge qualità al lavoro.

Qual è il tuo motto nella vita di tutti i giorni?
Sono una persona combattiva: se mi prefiggo un obiettivo ci metto tutto il mio impegno, finché non lo raggiungo.
Credo che non ci si debba mai arrendere, nella vita così come nel lavoro.